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L'iniziativa che ho lanciato mi da l'occasione per parlare di tanti temi che mi stanno a cuore e che, alla larga o meno, hanno a che fare con il risparmio energetico. Risparmio energetico-abitudini alimentari-stili di vita-sostenibilità ambientale-inquinamento-biodiversità sono tutti argomenti strettamente interconnessi, per cui è facile che, parlando dell'uno, vengan fuori molti altri.
Una cosa che mi capita sempre quando faccio la spesa è sbirciare nei carrelli altrui. No, non sono una maniaca-spiona del carrello accanto! Semplicemente il mercato, come il negozietto sotto casa, il pescivendolo ecc.. diventano, per me, un formidabile osservatorio per monitorare le abitudini delle persone e fare delle riflessioni. O anche per prendere il buon esempio dal vicino di carrello!
Ci sono davvero molti gesti che possiamo compiere per poter risparmiare e praticare uno stile di vita più rispettoso dell'ambiente e degli altri, senza grossi sacrifici, ma sicuramente con un po' di buona volontà.
La cosa principale è informarsi. E la rete, come nel caso dei foodblog, è uno straordinario strumento per passarsi informazioni ed aggiornarle costantemente.
Da cosa parte un foodblogger? Dalla spesa, ovviamente!
Qualche suggerimento!
1) MAI SENZA LA LISTA
La lista non serve solo a "quelli di una certe età" che "non si ricordano più le cose". Quante volte vi è capitato di ritornare a casa e dire "accidenti, ecco cosa dovevo comprare!" (e, intanto, avete preso tutto fuorchè quello!).
La lista risolve questo problema! Ci permette di non dimenticare nulla e di non acquistare cose inutili!
Negli Stati Uniti esistono addirittura dei frigoriferi intelligenti (smart fridge) che segnano su un display quale cibo al loro interno sta per finire, informandoci che dobbiamo acquistarlo. Oddio, questa cosa un po' mi inquieta! Immaginate un bip bip o non so cos'altro che richiama la vostra attenzione per dirvi che il gelato è finito!! A me bastano carta e penna!
2) SPESA SI', MA LONTANO DAI PASTI!
Alcuni studi hanno rivelato che chi si reca a fare la spesa in ore pasti, quindi verso pranzo o cena, compra molto più di quanto non farebbe in altri orari. Questo dipenderebbe dal fatto che la fame incalzante induce ad acquistare più cose.
A ben pensarci non è così strampalata come teoria!
3) LA MIGLIORE GUIDA DEL CONSUMATORE E' LA SUA TESTA!
I supermercati di ogni tipo abbondano di offerte. E le pubblicità ci fanno quasi pensare che se non ne approfittiamo siamo degli stupidi! Invece spesso è proprio il contrario! Molte offerte sono fatte su prodotti che hanno una scadenza molto breve ed è proprio per questo che il negoziante ha interesse a smaltire quella merce al più presto. Inoltre non sempre i prodotti in offerta costano di meno di altri prodotti, qualitativamente validi, di altre marche.
Perciò stiamo ben attenti! Invece di macinare kilometri in giro per cercare l'offerta più accattivante, impariamo a conoscere i negozi, i mercati e i produttori delle nostre zone, scegliamo i nostri indirizzi di riferimento e muoviamoci a colpo sicuro!
4) LE ETICHETTE
L'etichetta ci informa sul contenuto, sul peso, sulla provenienza e sulla scadenza del bene. In genere(ma non è una prassi definita) gli ingredienti appaiono in ordine decrescente, in base alla quantità di ognuno contenuta nel prodotto. Perciò diffiderei, ad esempio, da yogurt la cui lista degli ingredienti porta come primo lo zucchero!
Il peso generalmente riportato è sia quello lordo, che quello netto. Teniamo presente questa differenza quando confrontiamo i prezzi.
Non facciamoci ingannare dalla dicitura "italiano". Spesso prodotti che si spacciano come tali, vengono sì distribuiti da società italiane, ma prodotti all'estero. Oppure le materie prime (italiane) vengono lavorate all'estero per poi ritornare belle impacchettate in patria, dopo essersi fatte il giro di mezzo mondo! Leggendo con attenzione l'etichetta ci si puo' tenere lontani da queste beffe. I prodotti migliori sono quelli che hanno scadenze più brevi. Prodotti con lunghe scadenze, infatti, quasi sempre contengono conservanti o additivi artificiali.
I marchi DOP, DOC e IGP certificano la qualità e la provenienza dei prodotti che acquistiamo (per saperne di più clicca qui) e, per fortuna, mi pare che quelli ancora non siano riusciti a contraffarli!
5) IL KILOMETRO ZERO
I prodotti a km zero sono tutti quelli che giungono al consumatore attraverso una filiera che è la più corta possibile e questo perchè sono coltivati e prodotti in zone vicine a quelle di distribuzione. Si tratta generalmente di frutta e verdura di stagione che giungono sui banchi di vendita a poche ore dalla raccolta, con prezzi più bassi rispetto agli stessi prodotti importati da altri paesi (filiera corta=meno intermediari). Oltre alla freschezza e al costo più basso (cosa che fa' felice il consumatore) questo tipo di produzione garantisce un profitto maggiore agli agricoltori (sottopagati dalle grandi filiere e dalla grande distribuzione) ed anche un ridotto impatto ambientale. Riducendosi i trasporti, si riducono le emissioni di CO2 e si riduce il consumo di energia.
6) BASTA LA BUSTA!!
Un sacchetto di plastica disperso nell’ambiente impiega oltre 400 anni per distruggersi. Nel 2008 in Italia si sono prodotti 300 mila tonnellate di buste in plastica: l’equivalente di 430mila tonnellate di petrolio e di circa 200mila tonnellate annue di CO2 derivante da tale produzione.
La comunità europea mette al bando le buste di plastica dal 1° gennaio 2010. L'Italia accoglie la normativa, ma non la attua. Questo significa che, almeno per il momento, non ci saranno multe o sanzioni per chi usa buste o imballaggi in plastica.
E i cittadini che fanno?
Sviando da polemiche politiche, credo che, in fondo, non sia necessario aspettare una legge o un regolamento che ci dica cosa fare o non fare.
La normativa comunitaria suggerisce di sostituire le buste in plastica con quelle riciclabili oppure con buste di carta. Per quanto riguarda la prima soluzione nulla da dire, se non che spesso non si capisce bene se queste buste sono riciclabili oppure no! Mi è capitato di vedere buste con disegnati tanti alberelli verdi (che indurrebbero a pensare a qualcosa di ecologico) e poi trovare stampato il simbolo che indica il non riciclabile. Per quanto riguarda le buste di carta, sicuramente sono riciclabili, ma molto fragili e anche scomode da trasportare. Forse la soluzione migliore è una bella borsa! Non sarà riciclabile, ma potete usarla anche per tutta la vita! Io uso una borsa di cotone con tracolla larga e lunga. E' grande, resistente e molto comoda. In realtà si tratta di una vecchia borsa che non usavo più e che ho riciclato così. Esistono, invece, molti negozi o portali che vendono borse proprio per la spesa (vedi qui o qui). Per ultimo un'idea supergeniale che viene dal Giappone è quella del furoshiki (vi invito a leggere il post di Comidademama).
Ovviamente ci sarebbero tantissime altre cose da dire, ma per ora la smetto di tediarvi! Però sono curiosa..e allora perchè non mi raccontate qualche aneddoto o date qualche consiglio? Voi, come fate la spesa?
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In cucina a luci basse
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Gran bell'articolo. Anzitutto anche a noi capita di sbirciare nei carrelli altrui, specialmente in quelli stracolmi che ti chiedi se quella è la spesa per un intero anno. Diciamo che la spesa difficilmente la andiamo a fare in orari vicini al pranzo, perchè a quell'ora lavoriamo, ma è sicuramente vero che potrebbe indurre le persone a comprare di più, della serie l'appetito ne fa scatenare altri, perciò tutto diventa appetibile. Solitamente ci portiamo dietro una lista su cui segnamo le cose che mancano, poi è ovvio che spesso e volentieri finiamo per comprare anche altro, ma di solito seguendo una logica e non certo tanto per riempire il carrello di cose inutili. L'etichetta abbiamo da un po' preso a guardarla, ti confesso che in questo Luca mi ha insegnato molto, lui ama controllare peso, provenienza, prezzo al chilo e scadenza ovviamente. Le offerte non hanno mai fatto troppa breccia in noi, molto spesso vengono messe in offerta cose che non solo scadono a breve, ma cose che a noi non interessano più di tanto. Le borse di plastica della Coop tanto per dirtene una costano anche un occhio della testa, si parla di 15 centesimi, così spesso ci portiamo le nostre da casa. Se ce le dimentichiamo ovviamente le compriamo, non potendo fare diversamente. In altri supermercati, vedi Despar o Lidl, solitamente utilizziamo dei cartoni vuoti che sono gli imballaggi dei prodotti lasciati vicino alle entrate. Un'altra parentesi, con la storia della filiera controllata, ci sono supermercati, vedi la Coop, dove trovi la carne (spesso e volentieri dura, grassa e mal tagliata) a prezzi esorbitanti, ovvero a volte il doppio esatto di quello che paghiamo lo stesso taglio di carne (ben tagliata e tenera) alla Despar, che anch'essa ha una sua filiera controllata, ma dove forse ci mangiano meno avvoltoi.
RispondiEliminaIn breve cerchiamo di evitare inutili sprechi, specialmente di denaro. Le nostre debolezze ovviamente le abbiamo, ma cerchiamo di circoscriverle.
Baci da Sabrina&Luca
Anch'io sono sempre turbata da quei carrelli stracolmi e traboccanti di merce
RispondiEliminaAvevo dimenticato che le buste al supermercato te le fanno pure pagare! qui a Roma mi sembra 5 o 10 centesimi. Già questo è troppo, ma arrivare a 15 centesimi è assurdo!
Ovviamente tutti hanno le loro debolezze! non siamo mica perfetti! essere un po' più attenti e consapevoli mi sembra già una gran cosa! buona serata!
Dodò grazie per essere passata da me..perchè il tuo blog è una piacevole scoperta..la mia spesa...bhe quais mai al super...solo produttori locali e bio se posso, ordini bio via internet e poi quello che manca se riesco singolo nel negozio di paese (tipo la cancelleria che in cartoleria vendono sfusa mentre al super vendono super impacchettata) e quindi super ma partendo dal naturasì...
RispondiEliminaniente buste...se dimentico quelle di stoffa...mi autopunisco e mi carico tutto addosso facendo un casino incredibile...cerco di comprare poco già finito, ma tante materie prime...cedo solo alle patatine...l'istinto è più veloce del pensiero in certi casi....mannaggia e spio sempre i carrelli degli altri!
ora che ti ho annoiato vado a leggere la tua iniziativa :)
Complimenti.. sempre quell'occhio di riguardo per questo nostro piccolo pianeta.. e speriamo che sempre più persone diventino come te..
RispondiEliminaUn bacione..
Matteo
>Lo: abbiamo qualcosa in comune..anch'io mi "autopunisco" portando tutto a mano e la mia unica tentazione sono le patatine..di quelle che "se non ti lecchi le dita.."!
RispondiElimina>Cuocopersonale: non dico che gli altri debbano diventare maniacali come me (anche perchè, in fondo, ognuno fa cio' che ritiene giusto), però un po' d'attenzione in più non puo' che giovare a tutti!
arrivo qui da galline2life e anch'io accolgo i tuoi suggerimenti. come lo faccio parte di un gas bio a filiera corta, perciò tantissime cose le compro lì. al super prendo il resto. è vero che vado in orario di pranzo, ma mi attengo alla lista (creata la sera prima sulla base del menu settimanale appositamente stilato) e cerco di non commprare schifezze.
RispondiEliminauso le borse di tessuto più una fantastica borsa fatta apposta per la spesa che ho trovato in un giornale e che ha anche uno scomparto termico. onestamente io trovo giusto che le buste di plastica siano un po' care: questo dovrebbe scoraggiare i consumatori. io fin da quando ero bambina sono stata abituata dai miei a riutilizzare le buste per fare la spesa, anche quando non erano di moda quelle di tessuto (ora se ne trovano davvero di bellissime, io ne ho una dell'einaudi di cui vado molto fiera)
ti metto subito tra i preferiti!
>Lise.charmel: hai detto una cosa importante secondo me e cioè che "fin da bambina" sei stata abituata a certe cose. L'educazione è fondamentale in questo, come in tutte le cose. Ma c'è sempre tempo per imparare e migliorarsi, basta volerlo!
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