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InFusione

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La cucina è il mio luogo naturale. In questo spazio mi alleggerisco dalle preoccupazioni e mi lascio guidare dall'istinto, dalla creatività, dalle sensazioni.
Quando cucino la mente si libera verso spazi immaginari, dove i profumi e le emozioni si mescolano ai sogni ed è bello indugiare nei propri pensieri.

Mi piace creare sulla scia di un ricordo, ripetere in un piatto un'esperienza vissuta o che desidero fare. La cucina emozionale, quella forte, talvolta semplice nell'esecuzione, ma pur sempre intensa, che mi lega alla mia storia, alla mia famiglia. Un risotto al pomodoro o un salame di cioccolato. Nulla riesce a riappacificarmi con il mondo quanto quei piatti che profumano della mia infanzia e della mia casa.
Allo stesso modo mi piace penetrare tecniche e abbinamenti arditi, conoscere la cucina degli chef, di chi ha fatto del proprio mestiere un campo di ricerca e innovazione, vivere l'esperienza gastronomica anche nel suo aspetto forse meno godereccio e più prettamente speculativo, culturale.
Il diverso, lo sconosciuto, il nuovo mi attraggono e mi stimolano continuamente portandomi a esplorare cucine e tradizioni distanti dalle mie, ma forse anche per questo, sempre affascinanti e vive.

Penso che il cibo non sia soltanto il mezzo fisico con cui ci nutriamo, ma anche l'elemento con cui entriamo in contatto con l'universo che ci circonda. Nutrirsi implica continuamente una scelta. Cosa mangiamo? Dove acquistiamo? In che modo le nostre opzioni influenzano il mercato? E l'ecosistema?
Il rispetto della terra, degli animali, dell'ambiente e in finis della stessa esistenza umana è per me un punto di partenza imprescindibile. Se si ignora questo, si compie un grave atto di presunzione.

La cucina non conosce barriere, e non parlo della semplice esotizzazione di molti prodotti al solo scopo di incrementare le vendite o della crescente abitudine a consumare beni "stranieri". Mi riferisco alla capacità del cibo di diventare veicolo di conoscenza, portatore di confronto e dialogo. Probabilmente in una realtà sociale polarizzata su internazionalizzazione ed etnicismo, dispersione ed accentramento, l'universo alimentare puo' constituire un punto punto di partenza per creare dei legami pacifici con gli altri popoli, rispettare le loro risorse, riconoscere nella diversità dei tratti che ci rendono simili.
Il cibo, con il suo valore universale e simbolico, crea delle esperienze che ci legano intensamente gli uni agli altri. Ogni giorno, in tutte le parti del mondo, uomini riuniti intorno alla stessa tavola celebrano il senso del loro considerarsi "fratelli".


Questa sono io, la sintesi stringata del mio intendere la cucina, e sotto sotto, la vita.
Un' idealista, testarda e riflessiva, alla costante ricerca del suo ideale, da acciuffare, tenere stretto e vivere con tutto l'amore, la forza e la dedizione possibili.
Il mio sogno nel cassetto? Vivere in una sperduta casa di campagna con credenze traboccanti di libri e tazze d'antan, prati scintillanti di frutti da raccogliere e gatti da inseguire, con un piede nell'orto e l'altro fuori la porta, insieme a una valigia sempre pronta per nuovi viaggi.

Dora

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