"The old people of my family smelled of roses because they washed with rose water. That is why we enjoyed kissing them. Houses too smelled of flowers, because petals -rose and jasmine especially- were left in bowls and were sometimes scattered on the floor. Distilled rose and orange-blossom waters were used to flavor puddings and pastries. When we went to bed, we had a drink of water with a drop of rose water in it. It was said to have a digestive and calming effect, to be good for the heart, and to affect the mood and give a rosy view of life...".
Tratto da "The books of jewish food" di Claudia Roden
Sarà stata l'evocazione di immagini così intrise di vita o il desiderio di dare una più lunga vita ai bellissimi boccioli che colorano i giardini, fatto è che mi sono lanciata nella preparazione dell'acqua di rose. Prima d'ora la acquistavo sporadicamente per profumare baklavas o muhallabia, ma, ahimè, restava piuttosto confinata in dispensa e spesso fino al decesso! Da quando l'ho fatta, invece, ho scoperto la sua versatilità. Mi piace aggiungerne un goccio nei budini al latte, nelle tisane o anche profumare le bibite fresche e la frutta. Insomma, anch'io, sto tentando di assaporarne gli effetti benefici.
In fondo, chi non vorrebbe una visione più rosea della vita?
Il metodo prescritto dalla Roden è quello tradizionale e consiste in una sorta di distillazione.
I petali si mettono a bollire in una pentola d'acqua con un coperchio sopra. Il coperchio ha un piccolo foro ed è qui che si incastra una pipetta. Il vapore che si sprigiona all'interno della pentola sale verso l'alto e si incanala nella pipetta. Fuori dalla pentola la pipetta è collegata ad un tubo (che a sua volta finisce in una bottiglia) posizionato su una ciotola di acqua ghiacciata. Il vapore che si è incanalato nella pipetta, scendendo nel tubo si raffredda e si condensa. Le gocce ricadono nella bottiglia. Questa sarà l'acqua di rose, mentre sulla sua superficie si depositeranno delle piccole gocce di olio di rose.
Credo che per avere un buon risultato con questo metodo bisogna scegliere delle rose molto profumate e soprattutto utilizzarne una grandissima quantità. Claudia Roden, infatti, parla di chili di petali acquistati dai venditori porta a porta.
Il mio primo tentativo, con questo metodo, si è rivelato molto scarno, vista la quantità esigua di petali che ho usato. Ho seguito più o meno la tecnica della Roden, con una procedura semplificata che ho trovato su questo sito (con foto di tutti i passaggi).
Così sono passata al secondo tentativo. Estremamente più semplice. Si tratta di sterilizzare un barattolo, sistemare i petali e coprirli di acqua. Fatto questo, bisogna portare a ebollizione l'acqua nel barattolo a bagno maria (quindi basta mettere il barattolo in una pentola d'acqua) lasciando sobollire molto dolcemente per un'oretta. Una volta freddo, l'acqua va filtrata e imbottigliata.
Il terzo tentativo è stato quello vincente! E ve lo riporto nella ricetta sotto.
Sostanzialmente le tre ricette si differenziano così:
- la prima da ottimi risultati con molti petali. Perciò se intendete seguire questa tecnica procuratevi almeno un chilo di petali di rose.
- la seconda da un risultato discreto, in quanto l'acqua in cui sono immersi i petali si riscalda in poco tempo, favorendo un'estrazione piuttosto brusca delle sostanze contenute nelle rose
- la terza da un ottimo risultato con un minimo sforzo. Rende molto più della seconda perchè le rose rilasciano lentamente i loro profumi e umori.
ACQUA DI ROSE
200 g di petali di rose
1 litro di acqua distillata depurata (la acquistate in farmacia, specificando che sia ad uso alimentare)
Per prima cosa è molto importante staccare i petali dalle rose con delicatezza, eliminando ogni petalo che abbia la minima imperfezione. Quindi buttate via i petali che presentano macchie, parti mangiate da qualche animaletto, imperfezioni di qualunque tipo. Dopodichè lavateli accuratamente con acqua fredda, sgocciolateli, spezzettateli con le mani e metteteli in un barattolo a chiusura ermetica dalla capienza di due litri. Coprite con l'acqua e mettete al sole. Il barattolo deve essere esposto fuori alla luce del sole per 7 giorni. Di tanto in tanto va agitato e i petali devono essere affondati con un cucchiaio, in modo che siano sempre coperti d'acqua. Ogni volta che aprirete il barattolo per rimestare, noterete una piccola effervescenza (segno che i petali stanno lentamente rilasciando le loro sostanze) e sarete inebriati da un profumo davvero incredibile. Se il tempo bizzarro non vi concederà 7 giorni di sole, potete prolungare l'infusione per altri 2-3 giorni. Trascorso questo tempo i petali si saranno del tutto scoloriti. Filtrate l'acqua, strizzate bene i petali e invasate.
Conservazione
Non aggiungendo alcun conservante ho preferito surgelare l'acqua nelle vaschette del ghiaccio. Ho letto da qualche parte che si può aggiungere una percentuale di vodka per prolungarne la conservazione. Non avendo dosi precise, ho preferito evitare. Da scongelata, l'acqua si ossida velocemente, perdendo il suo bellissimo colore. Per questo la uso non appena si liquefa. Ho provato a conservare una bottiglietta in frigo. Il profumo resta, ma anche questa si ossida dopo qualche giorno.
Il sapore è meno intenso di quella acquistata, ma il bouquet di profumi è di gran lunga superiore. Ovviamente questo dipende dalla lenta infusione e dal tipo di rose usate. Io ne ho messe 5 varietà diverse, tra le quali 2 erano particolarmente profumate.
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foto bellissime
RispondiEliminabell'idea fare in casa l'acqua di rose
buona settimana
E provare con l'estrazione a freddo? Ovvero portando a (quasi) ebollizione i petali assieme a dei cubetti di ghiaccio?
RispondiEliminaAlajmo usa spesso questo metodo. Di recente l'ho visto utilizzato da Alex qui.
Comunque hai fatto un bellissimo lavoro. Grazie per tutte le dritte comparative e per le belle foto.
che meraviglia, purtroppo le mie rose sono concimate... che facciano male?
RispondiEliminaDadò è splendido questo blog, ti scopro oggi e ogni tua ricetta mi lascia a bocca aperta, non solo per il contenuto e per l'esecuzione impeccabile ma anche per le presentazioni e per le foto, complimenti chef! :) Ci vediamo prestissimo, ti metto subito tra i miei preferiti, un abbraccio!
RispondiEliminaChiara
Siamo in bella sintonia oggi! Io posto il cake alla rosa e tu l'acqua alla rosa! Peccato che la mia rosa non fa più i fiori, anzi, è successo qualcosa e sta malissimo! Devo procurarmela da qualcuno per fare l'acqua di rosa
RispondiEliminaBellissime foto
Un bacione
Che colore stupendo in quella bottiglietta. Grazie per queste informazioni così dettagliate, sei bravissima a sperimentare.
RispondiEliminaCiao.
complimenti per la costanza per questa ricetta molto preziosa e dai sapori antichi e dai ricorsdi medio orientali
RispondiEliminaPaolo: se si hanno a disposizione un pò di rose, è semplice e divertente. E poi ti assicuro che non facevo altro che aprire il barattolo per tuffarmi in quel profumo così intenso e zuccherino.
RispondiEliminaBuona settimana a te!
Virginia: proprio ieri sera su Gambero Rosso ho visto Giancarlo Perbellini usare lo stesso metodo per fare un brodo di granseola (e di lì una zuppa). Di sicuro è una tecnica molto ben studiata, che non tarderò ad applicare. Ma, ahimè, non con le rose. Almeno per quest'anno le ho consumate tutte!
Micaela: no, il concime non fa male. L'importante è che non siano stati spruzzati veleni o altro sui fiori.
Blueberry: ciao Chiara, benvenuta! Ti ringrazio per tutti questi complimenti. Non posso nascondere che fanno sempre piacere! Appena ho due minuti faccio un salto da te. A presto.
Oxana: oggi ancora non ho fatto il giro dei blog. Comunque grazie, te la copio subito che ora sono in cerca di ricette!
Adoro l'acqua di rose. Noi siamo ebrei e in effetti, come dice anche la Roden, la usiamo spesso! :)
RispondiEliminaProva anche l'acqua di fiori d'arancio, se ti capita: io, nel frattempo, proverò la tua ricetta!! Mi sembra bello provare a fare l'acqua di rosa in casa :)
Quanto mi piacciono i tuoi post ricchi di consigli ma anche di poesia. Dovrei provare a fare quest'acqua romantica :-)
RispondiEliminaJasmine: per i fiori d'arancio ci avevo già pensato. Attendo il momento giusto della fioritura. Ho letto tantissime ricette della vostra tradizione. Alcune sono dolcissime (almeno per i miei gusti)!
RispondiEliminaSe provi, fammi sapere cosa ne pensi del risultato.
Edda: è così semplice! Ci vuole solo un pò di pazienza nello scegliere i petali.
Ciboulette: dai, servono solo un bel pò di rose! Anche quella che compravo è trasparente. Come ho scritto, è più intensa, ma si sentono meno tutti i profumi che le rose sprigionano. Suggerimenti per qualche ricetta da provare?
Ciao mi sa che è la prima volta che passo di qui oppure smemorata come sono non ricordo più.
RispondiEliminaMi hai fatto sognare con l'acqua di rose fatta in casa e poi... Guarda che colore magnifico hai ottenuto!? Il trucco di congerlarla è una dritta alla quale non avevo mai pensato.
Complimenti per il blo g e presto
Molto romantico!
RispondiEliminaL'anno scorso ho preparato un gelato con un modesto qauntitativo di acqua di rose estemporanea (qui), seguendo un metodo simile a quello n. 2 :)
Tesoro, che splendida ricetta! Un pò all'antica che evoca i profumi e i metodi di una volta...
RispondiEliminaSei incredibile a scrivere questi post!
Un bacione
Elisakitty's kitchen: mi sa che è la prima volta, ma non ci giurerei visto che anch'io sono abbastanza smemorata! Pensa che quando ho scattato la foto l'acqua era già scolorita. Appena scongelata è di un lilla intensissimo.
RispondiEliminaComunque mi ha fatto piacere che sei passata. A presto!
Milena: sai che al gelato ancora non avevo pensato? Corro subito a leggere!
Aurore: Ciao, benvenuta! Certo che faccio un giro!
Giulia: sai alle volte sono molto retrò! Mi piacciono le atmosfere di altri tempi. Bacio
L'avevo addocchiata tra gli ingredienti! Io le rose le ho prese nel giardino di mia nonna e lei non mette nulla!
RispondiEliminaha un colore che fa sognare, sono esterrefatta °_° senti, scusa la domanda da ignorante in materia, ma va bene qualsiasi tipologia di rosa? sono tutte commestibili?
RispondiEliminaSara: ciao! Si, la rosa è un fiore commestibile, come la lavanda, il gelsomino, la camomilla ecc.. Ovviamente non le rose del mercato o quelle che hanno subito un qualunque trattamento chimico. Anche se sono un pò appassite possono essere usate in cucina, a patto che non ci siano macchie o parassiti sui petali.
RispondiEliminaAlcune varietà sono molto delicate, per cui il gusto non è particolarmente spiccato. In questi casi uso i petali passati nello zucchero per decorare dei piatti, ad esempio un gelato. In ogni caso io sono andata a tentativi, assaggiando e odorando tutte le rose del giardino di mia nonna e poi ho scelto quelle più profumate :-)!
grazie mille!! ;-)
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